L’Olanda è una terra fertile per il lavoro freelance. Ecco una piccola guida sulle gioie e i dolori della vita quotidiana dei lavoratori autonomi
Lavorare freelance in Olanda non solo è possibile, ma è anche molto richiesto. Se si lavora nel campo dell’informatica, dalla programmazione alla user experienze, dalla scrittura per il web, comprese le traduzioni, al web design, l’Olanda è una terra fertile. Molte aziende preferiscono assumere lavoratori freelance con partita iva olandese, perché riescono a soddisfare una richiesta occupazionale a fasi alterne: quando c’è troppo lavoro per l’azienda, i freelance sono utili a smaltire il carico. Quando invece il lavoro diminuisce, i lavoratori freelance sono i primi a saltare. Si tratta di una vita discontinua e altalenante, che ha i suoi pro e i suoi contro. Vediamo quali.

Lavoro in ufficio vs. freelance: puoi lavorare dove vuoi. Immagine: Shutterstock.
1. Non hai orari di lavoro
I freelance non hanno orari di lavoro. Questo è un bene da un lato, perché nessuno ti spinge a uscire alle otto di mattina, quando le vie di Amsterdam sono piene di neve, di nebbia o, peggio, di quella pioggerellina a vento che non si arresta neanche con l’ombrello. In quel caso puoi guardare fuori e sentirti libero di startene al caldo nel letto per tutto il tempo che vuoi. Certo, non avere orari di lavoro significa anche lavorare sempre. Non ci sono festività né pause estive che tengano, perché si lavora quando il lavoro c’è. Inoltre, non avere orari di lavoro implica fare turni di 4 ore, e poi riposarsi, uscire, a fare la spesa e tutto il resto. Ma significa anche che lavorando di 4 ore in 4 si rischia di passare 12 ore al giorno incollati alla tastiera. Sia di giorno che di notte.

I freelance lavorano spesso anche di notte. Immagine: Shutterstock.
2. Puoi lavorare dove vuoi
Non avere un ufficio in cui recarsi ogni giorno significa che si può lavorare dovunque. Questo implica rimanere a letto a lavorare nelle giornate di pioggia, vagare per casa in pigiama passando senza sosta dal tavolo del salone al divano, e creare una corona di cuscini per sostenere la schiena provata dalla sedentarietà. Ovviamente, lavorare da casa significa anche avere una postazione attrezzata con una sedia comoda, in cui rilassarsi pigiando tasti senza sosta correndo contro il tempo, per non bucare l’ultima consegna. Lavorare dove vuoi significa scegliere i luoghi che ti piacciono. Puoi lavorare in biblioteca, nel coffee preferito, a casa di amici o quando vengono gli amici a trovarti.

Freelance che lavora sul divano. immagine: Shutterstock.
3. Non hai colleghi di lavoro
Questo è un lato abbastanza triste della vita freelance, diciamo il prezzo da pagare per avere la libertà personale che si desidera. Non ci sono aperitivi dopo le sei il venerdì pomeriggio, non hai cene aziendali, feste di Halloween o di Natale al lavoro. Sei abituato a godere del tuo spazio in solitudine, immerso nel silenzio che ti circonda o nella tua musica preferita. E quando trovi altri freelance come te disposti a condividere il lavoro, o quando capita di lavorare tutti insieme su un progetto, vivrai la dolce sensazione di non essere unico al mondo. Imparerai a vivere la compagnia in modo più naturale del solito, perché il bisogno di solitudine sarà già ampiamente appagato.

Freelance al lavoro. Immagine. Shutterstock.
4. Non hai stipendio fisso né garanzie
Siamo giunti alla nota dolente della vita freelance. Innanzitutto occorre ammettere che gli inizi sono difficili. Perché i clienti pagano tutti in modo discontinuo. Alcuni pagano a 30 giorni dall’emissione della fattura, altri a 40, che è il limite massimo consentito dallo stato olandese. Altri clienti pagheranno puntuali e saranno quelli con cui lavorerai con maggior passione. Ma non c’è uno stipendio fisso e il lavoro è altalenante. Nel senso che ci sono momenti in cui non hai quasi nulla da fare e cominci a cercare nuovi lavori. Il problema è che i lavori arrivano tutti insieme e ti ritrovi in momenti terribili in cui letteralmente non sai più a chi dare i resti della tua mente, della tua testa e del tuo corpo. A volte, lo stress è tanto grande che sfogare con lo sport o una corsa in bici a perdifiato è l’unico modo per sopravvivere.

Freelance che viene pagato in tempo. Immagine: Shutterstock
5. Essere alla ricerca costante e ossessiva del Wi-Fi
Avere una buona connessione è fondamentale per lavorare freelance. Attimi di panico possono leggersi negli di coloro che, impegnati nella chiusura di una consegna, iniziano ad avere problemi con internet. In quel caso non c’è pioggia, nebbia, neve o bufera che tenga. L’unica cosa importante da fare è mettere un soprabito, magari togliendo alla svelta il pigiama che è diventato la divisa di lavoro, prendere il pc e correre nel coffee o pub più vicino per chiudere il lavoro in tempo. Stringerai amicizia col gestore o con il bibliotecario di turno molto più facilmente che con qualsiasi altra persona che incontrerai, per ovvi motivi.

Freelance che lavora al mare. Immagine: Shutterstock
Molti impazzirebbero in una vita del genere, ma per molti altri avere la libertà di volare alle Canarie, in Italia o negli Stati Uniti ogni qualvolta si voglia senza perdere il lavoro, e anzi lavorando da una spiaggia, non ha prezzo. E tu cosa ne pensi? Lascia un commento!
Tags: amsterdam freelance lavoro olanda vita da expat